Mentre inserivo il primo biglietto strappato di una si spera lunga serie di concerti dell'anno 2012 nell'apposito porta cartoline/biglietti appeso al muro di camera mia, pensavo che il 2011, oltre ad avermi fatto riacquistare quel minimo di equilibrio mentale per una sopravvivenza serena e a volte persino felice e divertente, è stato l'anno delle prime volte.
I primi 365 giorni senza tagliare i capelli, la prima reflex, il primo mac, il primo smartphone, il primo vero contratto di lavoro, il primo assegno cambiato, la prima esperienza di possedere due gatti, il primo piumino, i Foo Fighters, il Musée d'Orsay, Le Paradis du Fruit (ma che mi ero persa le altre volte a Parigi!), i Subsonica...
Poi ci sono le costanti, i miei genitori, la mia famiglia, le mie micie, le mie amiche idiote, i miei amici idioti, il mio profumo (basta sbandate per Chloé del caso), il mio ambiente di lavoro, il mio conto in banca, l'ipod, i miei libri, la mia libreria itunes, il mio abbonamento a Vanity e Wired, le serie tv, l'eyeliner, la cipria invisibile, il fard rosa, le profumerie, l'acqua ossigenata, la mia super piastra, i calzini pesanti, le calze 50 denari, la macchinetta del caffè, 9gag, gli Art Brut, la colonna sonora di 500 days of summer, il bracciale di Tiffany, il mio armadio, la mia scarpiera, Yamamay, il prosecco, il Montenegro, la pizza (...to be continued...)
Insomma, oggi penso positivo - superficialmente, ma pur sempre positivo - e mi sembrava bello dirlo.