venerdì 20 aprile 2012

Now and then it seems that life is just too much


Complice il sistema immunitario del cazzo che mi ritrovo che mi ha costretta a fare vita da pensionata, ho ripreso un tot di libri che avevo abbandonato, compreso questo, con il segnalibro fermo più o meno alla pagina 73.
Quanto tempo sarà passato? Perché l'ho abbandonato proprio lì? - mi sono chiesta
Per puro caso qualche giorno fà ho ritrovato lo scontrino di quando acquistai questo libro - si parla di anni, e si parla di quel periodo là, e ho capito perché l'avevo comprato e forse anche perché l'avevo abbandonato. Sì, forse dovrei iniziare a buttare via gli scontrini, ma poi mi precluderei sorprese come questa.
Pensavo di aver chiuso con la chick-lit*, e invece lacrime spontanee sono scese mentre leggevo il finale (diabetico).
Avrò anche i capelli corti alle spalle, un armadio zeppo di roba fashion, l'armadietto dei trucchi che scoppia di cosmetici impronunciabili la cui vera utilità rimane oscura e un tot di scarpe da fighetta - tutta roba che in quel periodo là mica pensavo mi avrebbe mai avuta, eppure.

*Prima che pensiate male, sono fan della chick-lit da tempi non sospetti - niente Sophie Kinsella ma solo ed esclusivamente libri di autrici inglesi semi sconosciute dalla copertina/retrocopertina invitanti. Per la precisione, dai tempi delle escursioni in libreria di questo post qua. 
E comunque il mio scrittore preferito resta sempre colui sul quale si basò la mia tesi di laurea triennale, che non definirei proprio l'ultimo dei cazzoni, e nemmeno donna.

2 commenti:

  1. La chick lit è una cosa di cui una ragazza ha bisogno, almeno ogni tanto. A 15 anni comprai tale 'Sdraiami!', che mi segnò l'adolescenza.

    (e comunque, per la tonsillite ti sono vicina sorella, è una cosa orribile)

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  2. Io adoro la chick lit.

    E comunque, leggendo libri di merda ho comunque imparato a mettere una parola dietro l'altra e non sbagliare i verbi.

    Se sembra poco...

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